Il 23 gennaio, a pochi giorni dalla partenza per il Giappone, anche la provincia di Sondrio parla di Elena e Roberto con due articoli di Nello Colombo.

Con la tecnologia digitale per un turismo accessibile
Un sogno che si realizza.
Valigia già pronta, in tenuta ginnica da giovani esploratori, Elena Travaini sondriese e Roberto Lachin veneziano, non vedenti – due mondi diversi eppure così contigui – partiranno il 26 gennaio alla volta del Giappone.
Sembra inverosimile il solo pensiero di muoversi in piena autonomia per assaporare la cultura, la tradizione, i sapori del Sol Levante, ma l’incredibile duo girerà con una GoPro sul petto pronta a riprendere tutte le esperienze grazie ad una funzionalità innovativa dell’A.I.
con ChatGpt che in tempo reale restituisce in parola quel che la camera del telefono cellulare mostra.
«Un turismo accessibile per non vedenti in un Giappone ospitale, accessibile, incredibile, grazie alla supertecnologia del navigatore satellitare e fotocamere live in grado di riconoscere con l’A.I.
qualunque ostacolo grazie ai nostri sponsor (GoPro, Japan Specialist, Axa Assicurazioni, Zoom, My Style Bags, Mysportwear e l’agenzia di comunicazione ABG PR): tutto all’insegna di un turismo inclusivo che permette di abbattere stereotipi o barriere.
– dice Lachin – Niente divano per noi, ma un viaggio esplorativo alla scoperta del mondo, dalla fascinosa Tokyo all’antica Kyoto con tanto di geishe in kimono, dal castello di Osaka all’antica capitale Nara, da Hiroshima all’isola di Miyajima dov’è vietato nascere e morire».
Tutto in perfetta autonomia.
«Io sarò il navigatore e i miei concittadini di Sondrio sapranno tutto di questo mio affascinante viaggio in estremo Oriente che non vorrei fare che con Roby, tra ambienti così diversi in un tuffo tra il moderno e il fascino dell’antico.
Da amante della moda poi mi piacerebbe tanto indossare il kimono con la giusta acconciatura ai piedi del Fujihama, anche se mi congelerò, ma non faremo mancare i nostri video tra suoni, rumori e tante emozioni.
Tranquilli, non ci perderemo, saremo in grado di tornare dalla nostra avventura col nostro bagaglio di ricordi e il nostro diario quotidiano», aggiunge Elena Travaini, che è già con la mente alla prossima avventura negli Emirati Arabi.
Nel frattempo ecco la chiamata per il casting di Tu si que vales.
Si vedrà .
E non serviranno gli occhi.
Elena e Roberto più forti di ogni avversità
Vedere per credere, o credere per vedere? Questo è il problema.
E chi l’ha detto che, ricordando San Tommaso per credere occorre vedere? Si potrebbero muovere le montagne se solo ci si credesse veramente.
E allora è possibile credere per vedere.
é il caso della sondriese Elena Travaini e il veneziano Roberto Lachin : due storie parallele di terribile disabilità visiva.
Due non vedenti che vedono molto più lontano di chi sa guardare fin dove arrivano i propri occhi.
Colpiti da acute avversità che li hanno proiettati nel mondo del buio senza fine, non si sono mai persi d’animo, alzando sempre l’asticella.
Il loro percorso Travaini, classe 1986, affetta in tenerissima età dalla terribile prova di un raro tumore alla retina, si è lasciata sedurre – non per sopravvivere ma per vivere una passione indomabile – dalla danza, diplomandosi ballerina professionista all’ Associazione nazionale maestri di ballo e specializzandosi anche in danze caraibiche.
E non finisce mica qui, perchè s’inventa il Blindly Dancing, una sorta di danza al buio, bendati, un vero incendio che dilaga nell’intera Europa approdando oltreoceano con oltre 300mila persone che trovano un senso ai propri limiti fisici, alle paure nascoste tra mille pieghe della psiche umana.
Volere è potere.
E lei, ipovedente, si fa dispensatrice di luce e di riscatto aprendosi al mondo sociale col progetto Dona un colore a un bambino – lei che ha vissuto la drammatica esperienza dei suoi primi anni in ospedale – prodigandosi per i bambini oncologici di mezza Italia.
Trova sponda perfetta nella make-up artist Silvia Gozzi che le apre le porte della moda inclusiva e le fa guadagnare il premio Toip e l’International Dance Award e partecipare a trasmissioni televisive come Ballando con le stelle, Le Iene, La vita in diretta.
La sua intera vita è un dono prezioso.
Il suo alter ego, Roberto Lachin, a soli 9 anni viene colpito da retinite pigmentosa che lo ha portato alla completa cecità .
Un’infanzia, la sua, che lo ha visto reietto dai suoi coetanei, vittima di cruda discriminazione.
La sua unica incontenibile passione, i fumetti giapponesi che lo portano a laurearsi in Lingue orientali alla Ca’ Foscari di Venezia, specializzandosi in letteratura giapponese, affascinato dal mondo del Sol Levante quanto dallo Judo che lo consacra tra i campioni della nazionale paralimpica.
Judo al buio è una sua creazione che gli vale il prestigioso Premio Internazionale Sciacca per il suo impegno nell’inclusione sociale.
Il tuffo nella modo Incredibile il suo tuffo nel mondo della moda che lo porta a conoscere Elena in un progetto di danza e moda inclusiva che lo vede vincente nell’evento Un volto per la Moda.
é lui a inventarsi durante il lockdown il Motto Podcast una trasmissione podcast esportata dall’Italia al Giappone, dedicata a non vedenti e normodotati, che gli vale anche la partecipazione al Festival del cinema di Venezia nel 2021, arringando tutti su quel di più a cui ognuno dovrebbe tendere.
Ed ora eccoli insieme a dare un calcio a tutte le disarmonie della vita per lanciarsi in un entusiasmante viaggio che inizia – manco a dirlo – in Giappone.
Si parte il 26 gennaio alla conquista di città come Tokyo, Kyoto, Osaka, Nara, Hiroshima e Miyajima.
Un sogno che si realizza.
E allora basta aprire non gli occhi, ma la mente, perchè¦tutto è possibile.





