
Il Museo Maxxi di Roma ha fatto da cornice alla premiere della nuova mini serie di Netflix “Tutta la luce che non vediamo”, adattamento dell’acclamato romanzo di Anthony Doerr. In questa serata del 30 Dicembre, l’attenzione è stata focalizzata sull’inclusività: ogni dettaglio è stato curato per assicurare accessibilità ai non vedenti, dalle strisce pedotattili alla mappa braille, fino all’innovativa audiodescrizione che ha accompagnato la proiezione.
Tra gli ospiti d’onore, Roberto Lachin ed Elena Travaini, i carismatici conduttori di Motto Podcast, hanno partecipato all’evento, testimoniando il potenziale di tali iniziative nel rendere la cultura cinematografica disponibile a tutti. La mini serie, che promette di essere il primo di molti contenuti audiodescritti da Netflix, è un gioiello di narrazione visiva e sonora che offre un’esperienza immersiva, aumentando la percezione degli ambienti e delle dinamiche narrative per un pubblico più ampio.
“Tutta la luce che non vediamo” narra la storia di un’indimenticabile ragazza cieca francese e di un giovane tedesco le cui vite si intrecciano durante la tumultuosa fase dell’occupazione nazista in Francia. La serie, così come il libro, invita i suoi spettatori a esplorare i temi dell’esperienza umana, della speranza e del destino intrecciato. Questa produzione rappresenta non solo un’opera artistica di grande calibro, ma anche un passo avanti verso un intrattenimento senza barriere, un chiaro segnale che la cultura e l’arte possono e devono essere accessibili a tutti.






Su Netflix è disponibile questa splendida serie tv giapponese: https://wwayne.wordpress.com/2024/02/04/vi-racconto-la-mia-storia/. La conoscevi già?
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