Intervista a Valeria Di Maggio su L’Attacco

La conduttrice di TV Gargano Valeria di Maggio in una recente intervista parla di Elena e Roberto

Scriveva Jacques Le Goff che nello stesso momento in cui si desacralizza, il sogno si democratizza, sintetizzanto icasticamente in un concetto quanto l’atteggiamento materialistico e pratico dell’uomo riesca a reificare per fino ciò che tale non è.

I sogni sono impalpabili, eterei, ma la loro matrice è il desiderio che come tale nasce da un bisogno incondizionato dell’essere umano di concretizzare ciò che ancora è allo stato di idea.

E di sogni la giovane Valeria Di Maggio, ventunenne di San Giovanni Rotondo ne ha uno, quello di diventare una conduttrice di successo, un’ambizione fuori moda rispetto a quella di tante millennials, seguaci dell’appariscente mondo dei fashion blogger o di quello delle modelle.

Eppure, Valeria ci crede e continua ad impegnarsi sin dall’età di 14 anni nel tortuoso ruolo di presentatrice di eventi, curando personalmente palinsesti televisivi, scalette, temi, servizi, e ospiti da offrire al teleschermo o al monitor del pc nei talk a cui ha preso parte, così come racconta su queste colonne

“La mia È Un’attività che coltivo da molti anni. Ho Iniziato ad interessarmi di spettacolo partecipando a diversi concorsi di bellezza, un modo che mi ha consentito di farmi conoscere e di mettermi alla prova “, riferisce a l’ho Attacco Di Maggio.

“Sin da bambina coltivo un’autentica passione verso la conduzione televisiva. Ho all’attivo molte collaborazioni con emittenti locali. L’anno scorso sono stata a Tv Padre Pio conducendo il programma “Pasqua con chi vuoi”, passando poi a Tv Gargano web, presentando “Random”, un programma che tratta di ragazzi e ragazze del nostro territorio, ragazzi emergenti che nonostante le difficoltà anche forti, sono riusciti a farcela.

Valeria di Maggio intervista Roberto per TV Garga

La presenza di due ospiti mi ha molto colpito, si tratta di Elena Travaini, ballerina e modella con gravi problemi alla vista, e di Roberto Lachin, atleta della nazionale di judo non vedente Ad entrambi abbiamo voluto regalare un’esperienza di volo, effettuata all’Aviosuperfice del Gargano. E’ stato un modo per manifestare affetto e vicinanza a ragazzi del nostro territorio che sono emersi con grande successo, e per mostrare dall’alto la bellezza della nostra magnifica terra”, ha spiegato su queste colonne la giovane modella. “Entrambi gli ospiti hanno raccontato cosa si prova a fare un volo pur essendo non vedenti. Il programma ha previsto poi una puntata in cui abbiamo di come due ragazzi di San Giovanni Rotondo riescano a gestire un proprio ristorante nonostante i tanti problemi connessi alla pandemia. Un’altra puntata ha visto la partecipazione di tre giovani studenti con un focus sulla scuola”.
Un taglio decisamente giornalistico alla conduzione, così come il trend televisivo attuale mostra. Quello offerto dall’attività di presentatrice di Valeria che studia per diventare un infermiera tenendo un occhio aperto sulla vita reale, quella più prosaistica delle professioni, e un altro su una passione che si materializza sempre di più con l’esperienza acquista ogni giorno.

Appassionata di aeronautica, Valeria pubblica pillole di curiosità e di aneddoti poco noti sull’affascinante settore del velivoli sui propri canali social. Quanto ai prossimi progetti, la giovane conduttrice fa sapere di aver calendarizzato due eventi al “Aviosuperfice del Gargano, accanto a qualche partecipazione a concorsi di bellezza. Assai critica sui contenuti proposti dalla tv di oggi Valeria Di Maggio evidenzia quanto ancora poco spazio si dia alle nuove generazioni di emergere e di mettersi in luce, confermando quella “gerontocrazia imperante in tutti i settori della vita civile, dalla politica, alle professioni per giungere all’associazionismo.

“La mia esperienza credo costituisca un unicum nel panorama locale e forse italiano. Sono ancora troppo pochi i giovani che vengono messi nelle condizioni di emergere e di farsi strada. Eppure basterebbe veramente poco.

Una generazione di incompresi, specie quelli che hanno avuto la triste sorte di continuare gli studi, liceali o universitari, da reclusi a causa della pandemia più incisiva del XXI secolo. Valeria come tante giovani della sua età ha infatti terminato il liceo seguendo le lezioni in Dad, un’esperienza che giudica a distanza di due anni “incredibile e angosciante”,

“Come tanti anch’io non ho avuto il piacere di conservare il ricordo dell’ultimo giorno di scuola-ha raccontato- È Stato triste perdere da un giorno all’altro le tracce dei compagni di clas se il contatto umano con i docenti, ritrovati solo durante l’esame finale-aggiunge-Ma la vita è anche questa, importante è credere in se stessi e nei propri sogni” , conclude.

Di Claudia Ferrante

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Pubblicato da mottopodcast

Sono laureato in Lingue e Civiltà Orientali presso l’università Ca’Foscari di Venezia con specializzazione in Letteratura Giapponese. Sono un blind judoka e come atleta sono 2 volte vice campione italiano Fispic e vincitore del premio Natale dello Sportivo a Venezia nel 2018. Mi occupo di divulgare l’inclusività sportiva. Mi sono lanciato nel mondo del podcasting per raccontare storie incredibili e stimolare tutti a realizzare i propri sogni!

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